AGNELLI «Quando viene a Vinovo è come l'allenatore, chiede di vincere come la Juventus è storicamente abituata a fare e di dare sempre il meglio per questa maglia».
BRASILE «Spero di arrivare a giocare quel Mondiale. Non sono mai stato in Brasile...».
CRESTA «Un taglio alla Balotelli se dovessimo vincere la Champions? Vediamo... Ne parlerò con i miei compagni».
DEVASTANTI «Gli allenamenti di Conte possono davvero essere devastanti. Ma è veramente un grande allenatore: assomiglia a Lippi».
ESTERO «Ho ancora un contratto di un anno. Poi vedremo...»
FUORICLASSE «Non so se lo sono, lo devono dire gli altri. Penso di aver combinato qualcosa di buono nel calcio, ma mi considero un buon giocatore». G IOCO «Il nostro modo di giocare è aggressione immediata, pressando alto, tenendo sempre il pallino del gioco. E' una mentalità nuova, un calcio che
diverte sia noi che siamo in campo che ci guarda da
fuori».
diverte sia noi che siamo in campo che ci guarda da
fuori».
HABITAT «Sto iniziando ad apprezzare Torino. E' una città che mi assomiglia, tranquilla, sobria. Milano mi manca sempre di meno».
INUTILE «Ma il vero motivo del mio trasferimento è stato un altro: Allegri voleva piazzare
davanti alla difesa Ambrosini o Van Bommel e io avrei dovuto cambiare ruolo. Allora ho detto 'no, grazie' e ho scelto la Juve, che mi offriva motivazioni importanti. Ci tengo a dire che non è stata una questione economica. Il Milan ha deciso che non servivo più. L'ho capito subito durante quel colloquio. Nel mio ruolo Allegri preferiva altri giocatori».
JUVENTUS «La Juve è la squadra più famosa, anche nel mondo, con tantissimi tifosi a favore e altrettanti contro.
davanti alla difesa Ambrosini o Van Bommel e io avrei dovuto cambiare ruolo. Allora ho detto 'no, grazie' e ho scelto la Juve, che mi offriva motivazioni importanti. Ci tengo a dire che non è stata una questione economica. Il Milan ha deciso che non servivo più. L'ho capito subito durante quel colloquio. Nel mio ruolo Allegri preferiva altri giocatori».
JUVENTUS «La Juve è la squadra più famosa, anche nel mondo, con tantissimi tifosi a favore e altrettanti contro.
Quando si vince è normale che ci sia accanimento, ma siamo abituati e la cosa non ci distrurba».
LACRIME «A Trieste ho pianto. Non era il primo scudetto della mia carriera, ma ho pianto. Lacrime di gioia perché la vittoria è stata bella e intensamente voluta. Ci tenevo molto. E mentre piangevo ho abbracciato Buffon: parlavamo di quello scudetto dall'inizio della stagione»
MEZZALI «Vidal e Marchisio sono due vere mezzali, autentiche: sanno inserirsi in avanti e anche coprire. E' un piacere giocare con loro, perché per me è più facile sapere che mi coprono e, nello stesso tempo, aggredire gli spazi e darmi la possibilità di lanciarli».
NATURALE «E' un dono naturale, che va coltivato. Io l'ho fatto fin da piccolo. Due volte alla settimana, alla fine dell'allenamento, mi fermo una mezz'oretta e mi esercito. Non provo soltanto il tiro ad effetto. Se una punizione è tirata come si deve, è imparabile. Io ho imparato guardando Platini in tv, da piccolo. E nel Brescia mi allenavo con Baggio. Lo studiavo bene. Ma in Italia le barriere sono troppo vicine. A livello internazionale, invece, gli arbitri fanno rispettare di più la distanza».
OBIETTIVO «La Champions? Noi siamo la Juventus e abbiamo il dovere di iniziare ogni competizione con l'idea di vincerla. Senza presunzione, ma senza paura. La Coppa o il campionato? Se devo scegliere dico Coppa».
POGBA «Impressionante. E' un ragazzo giovane, di prospettiva sicura. E' un gran colpo averlo strappato a un club così importante come il Manchester United».
QUALITA' «Il talento è importante, anzi fondamentale. Ma devi lavorare per coltivarlo, altrimenti solo con il talento non vai da nessuna parte. Il talento mette i presupposti, ma è il lavoro che ti porta a raggiungere gli obiettivi».
ROSE' «Con la mia famiglia abbiamo rilevato un'azienda viticola, la Pratum Colmer, sforniamo 41mila bottiglie l'anno. Rosè, bianco e rosso».
SEGRETO «Mi diverto. E amo il mio lavoro. Mi diverto a giocare e ad allenarmi, quando non sarà più così smetterò».
TEMPO «La barba? Non mi dà fastidio e così non perdo tempo a radermi».
UNICA «La maglia della Juventus è unica. E mi trovo molto bene a indossarla. Vestire una maglia che rappresenta anni di successi e tradizione mi regala un senso di orgoglio, dopo aver indossato per tanti anni un'altra maglia come quella del Milan, similmente ricca di successi e tradizione. Sono molto soddisfatto e contento».
VERRATTI «Ha caratteristiche simile alle mie ed è bravissimo. Dategli solo il tempo di crescere e sbagliare in santa pace. Può essere la mia continuazione».
ZEMAN «E' un allenatore particolare, che fa discutere. Anzi, è un grande allenatore e le sue squadre giocano bene. Fuori dal campo ogni tanto dice delle cose un po' strane, ma è parte del suo carattere o ormai lo conosciamo».
L'edizione odierna di Tuttosport ci parla di Andrea Pirlo dalla A alla Z.
No comments:
Post a Comment